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Personale di Piero Gauli allo Spazio Intelvi 11 (9 - 18 agosto)



Mostra Personale: Piero Gauli. Maestro della Valle Intelvi


Artista: Piero Gauli


Sede:  Spazio Intelvi 11

Luogo: Via Valle Intelvi, 8 - Dizzasco - loc. Muronico (Como)


Per info:

  • Tel. Cell.  3401066977



Orario: ore 16.00 - 19.00 o su appuntamento

(possono variare, verificare sempre via telefono)


biglietti: ingresso libero



Durata: 9 - 18 agosto 2024


Curatore: Paolo Avanzi



Genere: arte moderna, pittura, personale



Abstract.

Personale dedicata alle opere pittoriche di Piero Gauli, artista del gruppo Corrente, che ha vissuto per molti anni nella Valle Intelvi



Testo


In questa mostra sono esposte una ventina di opere di Piero Gauli. Un piccolo ma significativo compendio della sua sterminata produzione artistica che si è esplicata nelle più svariate tecniche (olii, acrilici, disegni su china, acquerelli, ceramiche ecc.) e sui più disparati soggetti (ritratti, paesaggi, nature morte, fantasie ecc.)

Mi pareva doveroso questo omaggio a Piero Gauli che per lunghi anni ha vissuto nella Valle Intelvi dove è dedicato un museo (a Ramponio Verna).

Un artista che, considerata la sua importanza storica, appare ingiustamente dimenticato o quantomeno sottovalutato.

Gauli operò in stretto contatto con i grandi nome del gruppo Corrente (Treccani, Cassinari, Sassu...). Innumerevoli sono le pubblicazioni e i cataloghi sulle sue opere.

Solo le sue esposizioni in musei e istituzioni basterebbero a farlo rientrare tra i maestri del secondo novecento.

Ci sono un paio di musei a lui dedicati. Uno in Umbria e uno a Ramponio Verna /a pochi chilometri da Dizzasco) dove si ritirava nei suoi soggiorni estivi. Non a caso molti dei suoi soggetti riguardano scorci della Valle Intelvi.

L'ultima mostra a cui ha partecipato è stata la collettiva al Palazzo Reale di Milano dedicata al Gruppo Corrente nel 2008.

Dopo la sua morte, avvenuta nel 2012, è mancata una fondazione che curasse e tutelasse la sua produzione con mostre, convegni ecc.

La sua produzione pare sia andata dispersa, se non svenduta. Ne è dimostrazione il fatto che diverse sue opere sono disponibili in aste e su ebay a prezzi davvero bassi. Il che non sminuisce comunque il valore storico di questo artista che è riuscito a lasciare un segno indelebile nella storia dell'arte.

Non ho avuto la fortuna di incontrare Piero Gauli. A Dizzasco sono arrivato l'anno dopo la sua morte. Quello che so di lui l'ho appreso leggendo le sue pubblicazioni e ammirando le sue opere.

Non è mia intenzione aggiungermi alla folta schiera di critici che con dovizia di particolari e acume storico hanno fornito un suo approfondito profilo. Vorrei piuttosto parlare dell'impatto emotivo suscitato dalle sue opere, di quello che mi suggeriscono...  E il tratto che mi sembra maggiormente emergere è quello della generosità. Un tratto che si evince dalle sue pennellate rapide e sapienti che riescono a dare del soggetto (ritratto o paesaggio) una immagine nitida, forte, che non tralascia nessun particolare, che coglie ogni sfumatura, andando anche oltre il dato oggettivo.

Il secondo aspetto che colgo della sua pittura è quello dell'energia, intesa come forza creativa. Questa volontà o voluttà di riportare sulla tela la realtà rielaborandola mentalmente e trasfigurandola, solo come un grande genio espressionista può fare, cogliendone le spirito, l'anima vitale grazie al proprio istinto. E si può dire che non ci sia tematica su cui Gauli non si sia misurato nella sua lunga vita, dalla sua dura esperienza nei campi di concentramento, ai raduni degli alpini, alle feste di paese e ai soggiorni in valle.

In questa personale sono esposti i lavori di Gauli che vanno dagli anni '50 fino alle soglie del terzo millennio con alcuni dei suoi soggetti prediletti: le rose. le maschere, i paesaggi della valle Intelvi, i suoi trascorsi in Sicilia... Insomma un saggio della sua imponente produzione. Ciò nella speranza di contribuire a riportare l'attenzione su questo nostro grande artista che meriterebbe di essere rivalutato.


Paolo Avanzi




Nota biografica (da Wikipedia)


Piero Gauli (Milano, 6 giugno 1916 – Milano, 4 gennaio 2012) è stato un pittore e scenografo italiano.


Fu l’ultimo esponente del gruppo Corrente a spegnersi, nel 2012. Inizialmente la sua attività prevalente fu quella di scenografo, e il suo primo lavoro in tal senso fu la scenografia per La Giara di Pirandello, al teatro Verdi di Padova. Lavoro, quello di scenografo, dove già sono evidenti i tratti della sua pittura; così descrive la sua prima scenografia Elena Pontiggia: un ambiente pericolante, segnato da una ripida prospettiva espressionista e diviso asimmetricamente da uno storto pilastro.

Il suo approdo al gruppo Corrente, nel 1940, fu naturale conseguenza del suo stile. Una pittura, la sua, dove le figure vengono scavate e caricate di colore; uno stile fortemente espressionista ricco di rossi di ascendenze venete, che scava la materia come uno scultore laborioso; un lavoro da accostare, per stessa ammissione di Gauli, ai maestri comacini («Le fabulazioni attorno ai Magistri Comacini, cui sono legato da discendenza paterna, ancor'oggi mi impegna e mi avvince»), ma che guarda anche all’esperienza di Oskar Kokoschka e del nord Europa (un'arte, quella di Kokoschka, in quel momento considerata degenerata dal regime nazista).

Sono colori, come scrive Guido Piovene, recensendo la Mostra Universitaria del 1938 (dove esordisce Gauli), striduli, accesi, quasi sgarbati che stende con pennellate grasse nei suoi paesaggi. In quel periodo il suo stile espressionista si lega soprattutto ad esponenti del gruppo corrente, come Badodi e Cassinari o lo stesso Sassu, che lo presenterà in una personale del 1954; meno stretto, invece, è il legame con la pittura realistica di Guttuso o Migneco.

Negli anni di adesione al movimento, prosegue la sua attività di scenografo nel gruppo Corrente. Per il regista Paolo Grassi realizza l'allestimento scenografico de L’ultima stazione, di Beniamino Joppolo, presentata alla Triennale di Milano (tra gli attori dello spettacolo anche Giorgio Strehler).

Alle iniziative di Corrente parteciperà fino alla collettiva finale del gruppo, nel 1941, e ancora fino alla partenza per il fronte russo, nel 1942, data in cui si stacca dal gruppo attivo di Corrente. Nel periodo della guerra fu internato nel campo nazista di Cholmin. In quel periodo produsse diversi disegni che raccontano la sua esperienza di combattente.

Successivamente, ritornato dalla prigionia, la sua opera rimarrà sempre legata alla sua prima esperienza, e anche se il carattere e la forza del tratto si stempereranno, sarà sempre caratterizzata dal quel segno espressionista presente nella prima parte della sua attività, considerata a tutt'oggi la più interessante e feconda della sua carriera[8].

Tra le attività svolte, fu anche un buon ceramista.

Negli ultimi anni - soprattutto nei mesi estivi - vivrà e lavorerà a Verna, frazione del comune di Ramponio Verna (in Valle Intelvi). Alla sua morte, avvenuta nel gennaio 2012, a 95 anni, verrà tumulato nel cimitero locale, vicino alla sorella Clotilde e alla moglie, Ersilia Piscini, scomparsa nel 2007.

Nel 2016, in occasione del centenario della nascita, l’Accademia di Brera ha dedicato un convegno alla sua figura di artista.




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