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Collettiva "Figure femminili" allo Spazio Intelvi 11 di Dizzasco (Como)

Sede: Spazio Intelvi 11

Indirizzo: Via Valle Intelvi 8 (22020) Loc. Muronico - Dizzasco (Como)

tel.: +39 3401066977

email : spaziointelvi11@yahoo.com

web: https://www.artmajeur.com/spaziointelvi11

Orario: sabato ore 16.00 - 19.00 o su appuntamento (possono variare, verificare sempre via telefono)

Durata: 11 Luglio - 23 Agosto 2020

ingresso libero

vernissage: sabato 11 Luglio 2020. 17.00

Curatore: Paolo Avanzi

Artisti: Saverio Barbaro, Renato Natale Chiesa, Gianni Bertini, Salvador Dali, Vittorio Maria Di Carlo, Marco Lodola, Concetto Pozzati, Claudio Semino, Giovanni Stradone, Remo Squillantini, Tono Zancanaro, Giuliano Trombini.

Genere: arte moderna e contemporanea, pittura,

Abstract.

Sono in esposizione opere di arte moderna e contemporanea dedicate alla figura della donna.

Testo

Lo Spazio Intelvi 11 ospita una selezione di opere su tela e serigrafie di artisti che hanno come tema il profilo femminile.

L'arco temporale delle opere in esposizione va dagli anni ‘50 al contemporaneo. La mostra è dunque un saggio di ritratti e figure femminili visti da artisti che hanno lasciato la propria inconfondibile impronta.

La ragazza africana di Saverio Barbaro esemplifica il rapporto che questo artista veneto ha avuto con il mondo africano, realtà che questo artista ha approcciato con profonda sensibilità e adesione intellettuale.

Renato Natale Chiesa, artista contemporaneo è noto soprattutto per le sue classiche sfere che campeggiano su sfondi galattici. La Marilyn, in esposizione di questo artista, è una icona Pop in grado di rivaleggiare con analoghi ritratti di Andy Warhol.

Di Tono Zancanaro è esposta una giovane fanciulla seminuda immersa in uno dei classici scenari mitologici che caratterizzano la sua produzione che ha influenzato significativamente la pittura del ‘900.

Di Vittorio Maria Di Carlo, noto artista italiano, una coppia di dame caratterizzate dal suo classico che risente di influenze pop art e neocubiste con un richiamo alla pittura rinascimentale.

Altro indiscusso maestro della contemporaneità è Marco Lodola di cui è esposta una delle sue classiche sagome femminili su plexiglass. Opere le sue che non hanno certo bisogno di presentazione, essendo oramai icone dell’arte contemporanea italiana nel mondo.

Mino Maccari è un maestro del secolo scorso che non ha bisogno di presentazione. Inconfondibile il suo tratto satirico e graffiante con cui ha saputo imporsi a livello internazionale dal primo dopoguerra fino agli anni '80. Dell'artista è esposta una litografia in cui due fanciulle nude accompagnano un satiro in frac dall'espressione gaudente

Concetto Pozzati è un maestro riconosciuto per il proprio surrealismo di natura quasi magica nella propria apparente semplicità. Il ritratto femminile in mostra è un volto di donna dalla acconciatura ottocentesca ma immerso in un contesto che sembra ispirarsi alla pop art.

Claudio Semino è un artista genovese noto per i suoi accostamenti tra figura umana e figura animale immersi in una atmosfera carica di attualità seppure influenzata dallo stile dei maestri del rinascimento italiano. Nell’opera esposta la figura femminile, rappresentata con un’espressione enigmatica, è accostata a quella di un’oca bianca che suscita un senso quasi metafisico e surreale.

Di Giovanni Stradone, artista napoletano operante a Roma nel secolo scorso, è presentato il ritratto di una dama del medioevo, Pia de’ Tolomei presente nel Purgatorio di Dante. Una figura ridotta ad una essenzialità di linee e coloriture che esprime una visione sofferta e meditata della contemporaneità dal sapore quasi esistenzialista.

La vamp di Remo Squillantini, notissimo artista degli anni della dolce vita, dialoga in silenzio con uno dei suoi ammiratori, sullo sfondo di una sera di gala tipica della società borghese.

Gianni Bertini esprime la propria modernità iconoclasta nella rappresentazione di una modella avvolta in una scenografia che non ha perso nulla della carica avveniristica degli anni 70’.

Giuliano Trombini cala le sue inconfondibili ragazze nella magica atmosfera dei bar di provincia. Come scrive Tommaso Paloscia “Trombini colma di piacevolezza le sue donne, ce le mostra al modo stesso in cui ci appaiono nella quotidiana esperienza sempre più simili ai modelli proposti dai mass media, eppure insoddisfatte, pervase da un sentimento di frustrazione, sole anche nel gruppo….prede di una insoddisfazione endemica, collettiva e personale…”

Paolo Avanzi

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