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Collettiva "Segni inconsci" al Museo delle Miniere di Dossena (Bergamo)

  • Immagine del redattore: Paolo Avanzi
    Paolo Avanzi
  • 19 nov 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Sabato 1 Dicembre alle ore 20 nel Museo delle Miniere di Dossena (Alto Bergamasco) si inaugura la mostra "Segni Inconsci" a cura del Movimento PsicoAvanguardia.

Durante l'inaugurazione gli artisti presenti parleranno del messaggio che intendono portare avanti con il proprio impegno artistico per sensibilizzare il pubblico all'arte contemporanea. La mostra proseguirà fino al 28 Dicembre. I locali del Museo saranno visitabili sabato e domenica e nella settimana di Natale dal 21 al 28 dicembre, dalle ore 15 alle 18 e dalle ore 20 alle 22.

Si tratta di una esposizione organizzata dal Movimento Psicoavanguardia che prosegue quella organizzata nella Villa Bagatti Valsecchi di Varedo (Monza). Le opere esposte costituiscono una significativa selezione degli artisti che aderiscono a questo Movimento, a testimonianza della vitalità dell'arte contemporanea italiana.

Gli artisti del Movimento Psicoavanguardia, pur nella diversità degli approcci e della sensibilità personale, sono accomunati da un profondo impegno nella ricerca estetica che travalica ogni finalità puramente commerciale ed edonistica. In particolare il fondatore Luigi Profeta si sta prodigando per divulgare il messaggio insito in questa operazione portando le opere dei vari artisti in sedi museali che permettano un forte e vitale coinvolgimento del pubblico. In particolare questa mostra al Museo delle Miniere di Dossena (Bergamo) rappresenta una tappa importante del Movimento Psicoavanguardia che dimostra la volontà di coniugare sensibilità estetica e adesione ai valori tipici storici di luoghi ingiustamente trascurati dal circuito dei grandi eventi espositivi. In questo senso il progetto che sta portando avanti in primis Luigi Profeta, fondatore del Movimento, è proprio quello di avvicinare il pubblico delle comunità montane all'arte contemporanea evidenziando la comunanza di valori che trascendono l'appartenenza ad una specifica realtà geografica.

Vogliamo citare i singoli artisti che partecipano a questo evento nel Museo delle Miniere.

Luigi Profeta che si contraddistingue per una ricerca sul tessuto materico che affonda le sue radici in una meditazione di carattere onirico, in cui pulsioni primordiali vengono rielaborate con una attenzione profonda al contemporaneo declinato nelle sue più sofferte manifestazioni.

Ivan Sghirinzetti le cui opere offrono una lettura della realtà sotto forma di slanci materici e contrapposizioni cromatiche dal sapore arcano.

Michele Sliepcevich in cui ricerca astratta e figurativa si fondono con dissonanti policromie per dare vita a scenari che richiamano atmosfere di natura mistica.

Luigi Franco con le sue visioni fantastiche che lasciano trapelare paesaggi dell'anima e di realtà ultraterrene ricchi di densità materica.

Paolo Avanzi che propone una frammentazione e deformazione della figura tale da suggerire differenti prospettive psicologiche dei soggetti rappresentati.

Claudio DalPozzo le cui opere evidenziano "un susseguirsi di esperienze, in una evoluzione dove il singolo quadro non è solo l’anello congiungente le tappe di un percorso, bensì un frutto artistico unico, perfettamente maturo e espresso".

Nel corso della mostra sarà presentato l'emozionante video realizzato da Luigi Profeta girato all’interno di luoghi abbandonati del territorio, dall’ex manicomio di Mombello a Consonno, fino alle miniere del Bergamasco, con opere di vari artisti del Movimento. Una visione di forte impatto emotivo che denota un impegno sociale teso a valorizzare luoghi ingiustamente dimenticati.

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