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Mostra personale di Paolo Avanzi al Centro Cult. Click Art di Cormano

  • Immagine del redattore: Paolo Avanzi
    Paolo Avanzi
  • 22 set 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Mostra personale di Paolo Avanzi presso il Centro Culturale Click Art, organizzata da Luigi Profeta. Dal 29 settembre al 10 ottobre. Vernissage sabato 29 settembre alle 17.30.

L'autore leggerà alcune sue poesie (tratte dalla raccolta "Inezie sotto spirito") domenica 30 settembre alle ore 16, nell'ambito delle manifestazioni per l'Ottobre Manzoniano.

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Nota sulla produzione dell'artista.

La figurazione di Paolo Avanzi è basata sulla scomposizione dell’immagine in una serie di tasselli, così che la figura risulta percepita attraverso un gioco di specchi. Una trasformazione cioè della forma nella sua essenza figurativa, attraverso lo specchio come strumento di frammentazione e deformazione dell’immagine. Ne scaturiscono brandelli di immagini riflesse, come se sulla tela si depositassero le tessere di un mosaico fatto da tanti frammenti di vetro. Le singole tessere rimandano poi ad una calibratura delle sfumature cromatiche della materia (olio o acrilico) sulla tela per rendere in modo intellegibile, agli occhi dell’osservatore, la progressiva deformazione della figura. Le opere esposte in questa personale riassumono il percorso evolutivo dell’artista dal 2006 ad oggi. I soggetti ritratti prendono linfa dalla realtà contemporanea. Ritratti di uomini e donne anonimi, che, sotto le mani dell’artista, riacquistano una identità tutta particolare, quella negata dalla edulcorata e massificante società consumistico-tecnologica. Un’operazione che fa riaffiorare vecchi fantasmi, laddove spesso troviamo sguardi o espressioni solo apparentemente rassicuranti. Il risultato è una congerie di tessere di un mosaico irrisolto, quale potrebbe essere quello di uno specchio infranto, e tuttavia tale da restituire una prospettiva coerente dell’uomo d’oggi. La coerenza nell’incapacità di percepirsi come soggetto unitario, sotto l’incalzare di lusinghe dettate da troppe ambizioni pericolose. Queste operazioni pittoriche possiamo definirle quindi “speculazioni” sia nel senso letterale del termine (osservazioni attraverso lo specchio) sia nel senso di elucubrazioni sull’immagine che viene “processata” mentalmente prima che sulla tela. Ciò che fa testo, alla fine, è comunque il dato visivo, il senso di sorpresa o disorientamento dell’osservatore, cercato anzi voluto, senza il quale ogni elaborazione concettuale, anche la più raffinata, rimarrebbe uno sterile esercizio fine a se stesso. La razionalità dell’insieme (scomposto in una logica architettura) cede il passo all’impulso di scombinare la micro immagine (del singolo tassello) obbedendo ad una esigenza di ritorno all’informale, che è quello che aveva caratterizzato la iniziale produzione polimaterica dell’artista. In ciò ci sembra di leggere il tentativo di trovare un connubio fra razionalità (esteriore) e irrazionalità (interiore), fra logica (del generale) e instintualità (nel particolare). Al di là di questa interpretazione estetica, è comunque sempre percepibile in Paolo Avanzi la volontà di cogliere una molteplicità di prospettive non solo visuali ma anche psicologiche nel soggetto rappresentato, e questa valenza psicologica la si può riscontrare anche nel particolare inanimato dello sfondo, sia esso oggetto di arredamento o scorcio di paese, come a voler ricreare una dimensione di esistenza autonoma anche per gli aspetti che fanno da corollario alla figura umana. Un’ultima considerazione, più generale, riguarda ciò che l’artista vede nella pittura, e senza il timore di essere banali, si potrebbe dire “un mezzo di espressione”, così come lo è la scrittura e la musica. Alla base dell’approccio di Paolo Avanzi con l’arte c’è questa voglia di mettersi in gioco, che si concretizza in una apertura alle più svariate espressioni con un atteggiamento libero da pregiudizi. Ed è questa voglia di mettersi in gioco che lo ha portato cimentarsi nella produzione di romanzi e racconti e poesie che hanno riscosso apprezzamento di pubblico e di critica. Nota Biografica Paolo Avanzi nasce a Rosolina (RO) nel 1958. Risiede a Bresso (Mi). Laureato in Psicologia. Approda alle arte figurative, dopo esperienze in ambiti diversificati, dallo studio del pianoforte alla scrittura di racconti e romanzi. Le sua produzione iniziale è di tipo polimaterico (utilizzo di plastiche e smalti) e privilegia l’informale. Nel 2004 effettua la sua prima personale nel Museo Sandretto di Pont Canavese. Dal 2006 si indirizza verso un figurativo di tipo sperimentale che risente di queste esperienze informali. Nel 2007 partecipa alle Fiere d’arte internazionali di Miami. New York e Seoul. Negli anni successivi consolida la propria esperienza nelle maggiori fiere d’arte nazionali. Tra le innumerevoli personali citiamo quelle presso Galleria Arte Capital di Brescia, Museo U. Mastroianni di Marino, Pinacoteca comunale di S. Michele Salentino, Galleria Emmediarte di Milano e Galleria Centro Arte Moderna di Pisa. Il suo stile è caratterizzato da un processo di frammentazione e deformazione della figura che viene percepita come attraverso uno specchio deformante. Negli ultimi anni ha pubblicato un romanzo e alcune raccolte di racconti. Di recente ha pubblicato le raccolte di poesie “Confessioni apocrife”, “Punti di vita diversi” e Inezie sottos spirito. Domenica 30 settembre Paolo Avanzi leggerà alcune sue poesie, nell'ambito degli eventi dell'Ottobre Manzoniano.

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