Il passato di una azienda come patrimonio
Nella nostra società dominata dalla necessità di rincorrere il progresso tecnologico, soprattutto per le aziende parrebbe un controsenso puntare sulla rivalutazione del passato.
Eppure molte aziende posseggono un autentico patrimonio culturale sia per gli aspetti materiali che per quelli immateriali: la memoria delle persone che ci hanno lavorato, gli impianti e le attrezzature utilizzate, i documenti cartacei e gli archivi, tutto ciò che si è accumulato nell’immaginario della intera collettività. Si tratta di un passato che va ricomposto, recuperato e riportato alla luce.
L’azienda è come una persona. Per sopravvivere nel tempo deve diventare memorabile. Il passato, ciò che una azienda ha prodotto nel corso della sua storia, rappresenta l’essenza della sua stessa identità.
In un mondo globalizzato dove i prodotti tendono a replicarsi in modo quasi identico dalla Cina al Sudamerica, per le aziende è sempre più indispensabile diventare riconoscibili. Una impresa per diventare riconoscibile deve puntare sulla propria storia.
I successi di una azienda, gli sforzi fatti per migliorare la produzione, i cambiamenti nel corso degli anni sono cose che lasciano il segno. Questo sia all’interno dell’azienda (in coloro che ci hanno lavorato), sia nella collettività, nei consumatori. Molte aziende sono diventate parte integrante del territorio in cui sono nate. Tutto ciò costituisce un patrimonio da preservare e da valorizzare per rilanciarsi.
Una alternativa alla delocalizzazione potrebbe essere per l’azienda quella di valorizzarsi all’interno della zona di origine.
Il consumatore non compra più solo in base al prezzo e alla utilità, ma alla tradizione, al “vissuto” che ci sta dietro un prodotto. Non a caso grandi aziende, come per esempio Barilla con il suo “Mulino Bianco”, hanno ricreato un racconto, una narrazione intorno ai propri prodotti. Questo per dare modo al consumatore di “gustare” un mondo che gli trasmetta valori positivi, tipici della storia associata a quella azienda.
Una impresa manifatturiera italiana per competere con una azienda cinese (dove il costo lavoro è molto più basso), piuttosto che delocalizzare dovrebbe puntare appunto sui valori che rappresentano la sua identità. Il made in Italy è competitivo grazie alla qualità e tradizione dei propri prodotti. Non ha senso competere solo sul prezzo.
Molti imprenditori, soprattutto di aziende storiche, posseggono un autentico patrimonio, anche tangibile tanto da costituire un museo non solo per finalità culturali ma anche in termini economici (come avviene per un museo di arte).
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The past of a company as asset
In our society dominated by the need to be aligned to technological progress, it seems counterintuitive for private companies betting on the appreciation of the past.
Yet many companies possess an authentic cultural heritage both for tangible and intangible aspects: the memory of the people who worked on it, the facilities and equipment used, paper documents and archives, all the entire community accumulated in their collective imagination. It is a past to be reconstructed, recovered and brought to light.
The company is as a person. To survive over time is to become memorable. The past, what a company produced in the course of its history, is the essence of its identity.
In a globalized world where products tend to replicate themselves almost identically from China to South America, is becoming increasingly indispensable for the companies to be recognizable. An enterprise to become detectable must focus on their own history.
The success of a company, the efforts made to improve the production, changes over the years are things that leave their mark. This is within the company (for the workers) and in the community (for the consumers).
Many companies became an integral part of the territory where they were born. This is a heritage to be preserved and utilized to re-launch.
Then an alternative to relocation could be for the company to increase its value within the area of origin.
The consumer does not buy anymore just based on price and utility, but on the tradition, the "experience" that is behind a product. No coincidence that large companies such as Barilla with its "Mulino Bianco” story, recreated a narrative around their products. This is to give the consumer a way to "taste" a world transmitting positive values, such as the history associated with that company.
An Italian manufacturing enterprise to compete with a Chinese company (where labor costs are much lower), rather than relocate should focus precisely on the values that represent its identity. The Made in Italy is competitive thanks to the quality and tradition of its products. It makes no sense to compete on price alone.
Many entrepreneurs, especially of the historic companies, possess an authentic heritage, even tangible so as to constitute a museum not only for cultural purposes but also in economic terms (like an art museum).